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Consigli per utilizzare al meglio le lenti a contatto

Consigli per utilizzare al meglio le lenti a contatto

  • L’igiene è la prima regola, la più importante, quella indispensabile
  • Prima dell’utilizzo delle lenti a contatto far accertare l’assenza di controindicazioni da parte del medico oculista.
  • Effettuare una corretta pulizia e disinfezione delle lenti a contatto con prodotti adeguati alle lenti utilizzate.
  • Effettuare controlli periodici per verificare la salute oculare e la non presenza di problematiche.
  • Seguire le regole di utilizzo indicate dall’ottico optometrista e contenute nel foglietto illustrativo del prodotto acquistato.
  • Rispettare i tempi di porto (utilizzo della lente) indicati dall’ottico optometrista per il tipo di lenti utilizzate e non usare le lenti oltre il periodo di scadenza indicato sulla confezione.
  • Controllare sempre la scadenza delle lenti a contatto e dei liquidi per la pulizia e la manutenzione delle stesse.
  • Cambiare con frequenza mensile il portalenti, che potrebbe essere veicolo di contaminazione batterica.
  • Non addormentarsi con le lenti a contatto applicate*
  • Non indossare le lenti a contatto in piscina
  • Non utilizzare acqua del rubinetto (in contattologia si utilizza soluzione salina).

* Nel caso vi dovesse capitare di addormentarvi con le lac indossate, non precipitatevi a toglierle appena svegli: abbiate un po’ di pazienza; applicate qualche goccia di soluzione umettante (se foste sprovvisti anche della semplice soluzione salina può andare bene), aspettate uno o due minuti, riapplicate quindi qualche altra goccia di umettante e togliete le lac.

Speciale per le donne

  1. Applicare le lenti prima di truccarsi.
  2. Applicare ombretti ed eye-liner in modo da non toccare o danneggiare le lenti.
  3. Usare un makeup per gli occhi che non contenga olii o profumi o lanolina.
  4. Usare rimmel ed eyeliner water-proof.
  5. Togliere le lenti a contatto prima di struccarsi.
  6. Sostituire il rimmel con cadenza mensile.
  7. Sostituire tutti i trucchi in caso di congiuntivite accertata.
  8. Non scambiare ne’ il portalenti ne le lenti a contatto con altre persone.
  9. Attenzione all’ uso di lacche o profumi con le lac applicate.
  10. Evitare di indossare le lac dal parrucchiere.

IMPORTANTE Non indossare le lac se si notano particolari arrossamenti o fastidi; rivolgersi all’ oculista. Se una sostanza chimica dovesse venire a contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e recarsi dall’ oculista. Non mettere mai le lenti a contatto in bocca per umidificarle. Il rischio di contrarre cheratite ulcerosa aumenta in caso di inosservanza delle regole igieniche. I farmaci diuretici, antistaminici, decongestionanti e tranquillanti possono provocare secchezza dell’ occhio. In tal caso consultare il medico oculista. Le lenti a contatto con protezione UV non sostituiscono gli occhiali da sole in quanto non ricoprono totalmente il segmento anteriore dell’ occhio. Le donne che utilizzano un contraccettivo orale presentano una ridotta lacrimazione, è quindi consigliabile l’ uso di un umettante (lacrima artificiale).

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Ruolo genitori

Ogni genitore di un bimbo con sospetti problemi visivi può essere in grado, se ben istruito, di aiutare lo specialista assolvendo una funzione terapeutica attraverso un ATTENTO programma di formazione.

La mamma ha la possibilità di osservare il comportamento del proprio figlio; osservando, infatti, le interazioni visive tra la madre ed il bambino, come l’apertura della bocca alla vista del biberon, o la risposta al sorriso alla vista della mamma, i genitori potranno riportare osservazioni ed annotazioni preziose , che possono rilevare un funzionamento anomalo del sistema visivo.

Una visita oculistica effettuata nei primissimi mesi di vita consente di individuare precocemente l’ eventuale deficit visivo che potrebbe essere trattato con ottimi risultati se diagnosticato per tempo.

E’ importante che le mamme sappiano che i propri bambini già nei primi due mesi di vita sono in grado di seguire degli stimoli luminosi in movimento, o che dai tre ai quattro mesi comincia la manipolazione e l’ osservazione degli oggetti e, che dopo il quinto mese comincia l’ esplorazione dell’ ambiente circostante con lo sguardo ed inoltre che ad un anno di vita la funzione visiva giunge a maturazione.

Con l’ uso di giocattoli familiari al bimbo, i genitori potranno comprendere la risposta visiva dei propri figli, grazie all’ osservazione dei loro comportamenti.

Il ruolo dell’insegnante

Si rende indispensabile l’attenta osservazione dei comportamenti dei bambini da parte dell’insegnante che più di ogni altro ha occasione di osservare i loro comportamenti per un lungo periodo della giornata. L’insegnante, quindi, è il primo consulente che, avvertendo tempestivamente i genitori di un anomalo comportamento del bambino, dà un contributo certamente indispensabile.

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Visione e videoterminale

Una delle cause più frequenti di disturbi astenopici (mal di testa, bruciore o arrossamento degli occhi) è riconducibile ad una postura non corretta che si tiene stando davanti al videoterminale.
Una condizione fondamentale per gli utilizzatori di videoterminale è quella di avere una postazione di controllo ergonomica. Bastano alcuni accorgimenti per alleviare i fastidi al collo, alle mani e soprattutto agli occhi.

Per vedere nitidamente un oggetto posto a distanza ravvicinata, sono indispensabili due processi, quello dell’accomodazione (messa a fuoco dell’oggetto in base alla sua distanza) e quello della convergenza (movimento simultaneo degli occhi che vergono verso l’interno). Entrambi i processi dipendono dalla direzione dello sguardo.

L’occhio si affatica meno se l’ accomodazione e la convergenza avvengono abbassando lo sguardo ed inclinando il capo verso il basso. Una corretta angolazione del monitor è quindi di fondamentale importanza per una visione confortevole. Provate a posizionare il vostro monitor in modo da averlo in posizione centrale (né troppo a destra né troppo a sinistra) e al di sotto della linea orizzontale di sguardo dei vostri occhi; a fine giornata vi sentirete molto meno stanchi (visivamente parlando).

Un altro consiglio che posso darvi è quello di posizionare il monitor in maniera tale da non avere dei riflessi residui sullo stesso: orientatelo in modo da non trovarvi fra il monitor stesso ed una fonte di luce (finestra).

SUGGERIMENTI

REGOLARE l’altezza della sedia e della scrivania in modo tale che tastiera e mouse siano allo stesso livello o in posizione più bassa rispetto ai gomiti.

RICORDARE di prendere in considerazione lo spessore del tappetino per il mouse quando si regola l’altezza.

TENERE i piedi in una posizione stabile e le spalle rilassate.

Se si utilizza un supporto quando si digita, si aumenta la pressione esercitata sulla mano e quindi il rischio di lesione. Quando si utilizza la tastiera o il mouse, non appoggiare i polsi su spigoli o sulla scrivania. Tenere i gomiti lungo i lati del corpo. Mantenere i polsi rilassati e diritti: non piegarli verso l’alto, verso il basso o lateralmente. Mantenere le spalle rilassate. Non curvare o innalzare le spalle.

POSIZIONI NON CORRETTE

POSIZIONI CORRETTE

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Illusioni ottiche

Il Cervello e la visione

Osservando il mondo esterno, quotidianamente ed inconsciamente mettiamo in moto una macchina a dir poco sorprendente, sbalorditiva: il nostro cervello. Macchina complessa ed articolata, contenente qualcosa come 10¹² cellule (un milione di milioni) intercomunicanti tramite un numero superiore a quello delle stesse cellule. In tutto questo la visione è la risultante del “lavoro” svolto dal sistema occhio e dalla elaborazione, grazie a sinapsi, impulsi e circuiti che compongono la nostra straordinaria macchina.

Movimenti, colori, forme; è sorprendente di quanto poco consapevoli noi siamo di tutti quei processi che regolano il nostro vivere. Ma come opera la nostra consapevolezza? Negli ultimi anni molti libri sono stati scritti da filosofi e psicologi, ma sembra necessario un nuovo passo nell’ elaborazione teorica. Fatto ciò (e non è assolutamente lavoro da poco conto) si potrà cercare una connessione tra arte e scienza, “facendoci altresì capire cosa voglia dire essere vivi e percepire con meraviglia il mondo intorno a noi, gli altri e noi stessi” (R.L. Gregory).

LE ILLUSIONI

Le percezioni alcune volte sono soggette ad errori tanto eclatanti da far apparire reale il mondo rielaborato dalla fantasia; figure che provocano sensazioni moleste, figure semplici ci appaiono come distorte.
Ad esempio osservando queste due frecce riportate di seguito,  avrete l’ impressione che l’una è piu’ corta dell’ altra.

Freccia di Muller-Lyer

Eppure non è così come può sembrare a prima vista: le due frecce sono proprio uguali, sono gli elementi diagonali che ci illudono. Ne sapeva qualcosa Maurits Cornelis Escher, straordinario inventore di costruzioni ambigue è un matematico prestato all’arte (o un artista prestato alla matematica). Era solito dire:”Non posso fare a meno di prendermi gioco di tutte le nostre certezze incrollabili. E’ molto divertente, per esempio, confondere deliberatamente due e tre dimensioni, il piano e lo spazio e scherzare con la gravità”. Le opere di Escher hanno una forte componente matematica, e molti dei mondi da lui disegnati sono costruiti attorno a oggetti impossibili come il Cubo di Necker. Molti dei disegni di Escher impiegano “tessere” ripetute, chiamate tassellati. Le sue opere sono molto amate dagli scienziati, specialmente dai matematici che apprezzano il suo uso di poliedri e distorsioni geometriche.

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Test Amsler

Premessa: Questo esame non può e non deve essere sostitutivo di quello dello specialista oculista, è solo un test indicativo, pertanto la nostra azienda si solleva da ogni responsabilità derivante dall’ uso che si fa del test stesso.

Il reticolo di Amsler è usato per esaminare disturbi del campo visivo centrale e paracentrale (circa 10° dal punto di fissazione). La Degenerazione Maculare Senile è una malattia dell’ occhio tipica dell’ anziano che interessa la parte più sensibile della retina (la macula) e rappresenta la maggiore causa di cecità tra le persone oltre i cinquanta anni di età in tutto il mondo. In Italia sono oltre 1.500.000 le persone colpite; vista la difficoltà di riconoscere i primi sintomi della malattia ci sembra doveroso mettere a disposizione dei propri utenti un test atto all’ individuazione della stessa patologia.

COME SI ESEGUE IL TEST

Indossate gli occhiali da vicino (se avete più di 40 anni) o la vostra correzione per lontano (se siete solo miopi, ipermetropi o astigmatici ed avete meno di 40 anni), posizionatevi quindi ad una distanza di 30 cm dal monitor (risoluzione 800*600) ;

  1. chiudere un occhio, magari con l’ aiuto di una mano;
  2. guardate il punto nero centrale, osservatelo per tutta la durata del test, è importante che non
    distogliate lo sguardo da esso.
  3. Guardando sempre il punto nero, riuscite a portare la vostra attenzione contemporaneamente sui quattro angoli della griglia ?
  4. Continuando ad osservare il punto centrale, notate una regolarità nella disposizione delle linee
    orizzontali e verticali, oppure vedete macchie, qualche zona in cui mancano le linee o sono
    distorte?
  5. Fissando ancora il punto centrale vedete qualche luccichio, qualche colore, o qualche
    ondeggiamento?

Se avete risposto affermativamente ai punti 4 e 5, sarebbe il caso che faceste una visita oculistica.
Se avete risposto negativamente al punto 3 sarebbe consigliabile una visita oculistica.
Ricordate che i risultati ottenuti possono dare delle indicazioni di massima che vanno verificate. Questa pagina deve essere soltanto intesa a scopo didattico ed informativo, in previsione di una visita oculistica.

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Filtri

Nell’ uso oftalmico, i filtri trasmettono sempre un ampio intervallo di lunghezza d’ onda, ciò comporta una riduzione dell’ influenza che lo stesso filtro ha sullo spettro del visibile.
I filtri alterano la composizione energetica impedendo il passaggio di alcune lunghezze d’ onda o limitano l’energia di queste; si possono distinguere :

filtri protettivi: riducono l’energia radiante di lunghezze d’onda che possono essere dannose;

filtri polarizzanti: selezionano radiazioni lungo l’asse di polarizzazione, eliminando riflessioni;

filtri cosmetici: mascherano gli inestetismi di alterazioni oculari;

filtri speciali: migliorano la visione in condizioni particolari o per determinati colori;

filtri medicali: migliorano la visione in presenza di determinate patologie.

I filtri per occhiale da sole devono offrire “riparo”, protezione, dalle lunghezze d’ onda nocive ( come gli U.V. ) oltre a ridurre l’ intensità della luce.